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Doveva essere solo un giro in auto...


di Dorian_Gray69
20.09.2024    |    12    |    0 6.0
"Io dissi cosa ci facciamo qui? Lui mi disse: “ti ho detto che stasera si scopava!” mi fece salire sul sedile posteriore con Eva, mentre parlavamo Lui iniziò..."
Una di quelle serate che precedono le feste natalizie e non sai che fare, fuori pioveva, serata umida e gelida. Il mio ragazzo mi telefona, che facciamo stasera? Io gli rispondo ai tu, non mi va nemmeno di uscire, lui mi dice vestiti provocante, andiamo a scopare, ti porto in auto in quel posticino che ti piace tanto. Io gli dico che non avevo voglia che ero stanca, lui insiste dicendomi non te ne pentirai, a quel punto incuriosita mi vado a preparare, indosso un maglioncino bianco senza reggiseno, una gonnellina scozzese con collant velati neri, senza alcun intimo sotto e stivali al ginocchio, sciarpa, cappello di lana e cappotto, conoscendo le manie del mio uomo, decisi di portare dei collant di riserva, e feci bene.

Mi venne a prendere, salii in auto e gli chiesi dove saremmo andati, lui mi guarda e dice andiamo a prendere un’amica, io mi stranii ma capii che aveva qualcosa in mente. Andammo a Salerno, dal palazzo scese una bellissima donna alta almeno 1.80, minigonna, tacco alto, si intravedevano le autoreggenti, ed un seno grande, io dissi chi è? E lui: “E’ una mia amica, si chiama Eva, una bellissima transessuale di Milano con cui ho studiato, diciamo che è diventato transex da poco, era qui a casa per le feste e mi ha chiesto se andavamo a bere qualcosa…” io mi limitai soltanto ad annuire ma ero nervosa. Lei entra in auto, soliti convenevoli, ci presentiamo, parliamo, loro parlano dei bei tempi, nel frattempo arrivammo nei paesi vesuviani su di una montagna. Io dissi cosa ci facciamo qui? Lui mi disse: “ti ho detto che stasera si scopava!” mi fece salire sul sedile posteriore con Eva, mentre parlavamo Lui iniziò ad aprirmi le gambe a baciarmi, Eva si tolse il cappotto, aveva una camicia nera trasparente nera velata, i suoi seni enormi e trabbordanti uscivano fuori, io iniziai a giocarci con la bocca, mentre con la mano masturbavo il mio uomo e lui faceva lo stesso con me.

L’istinto mi portò a mettere la mano tra le gambe di Eva e li toccai qualcosa di spaventoso, un membro che sarà stato trai venti e venticinque centimetri eccitato e pronto per me, lo tirai fuori, lo guardai. Lei mi guardò e con la testa mi spinse verso il basso ed iniziai a succhiarlo. Nel frattempo il mio lui si era fatto largo con le mani nella mia vagina, rompendo i collant ed iniziandomi a penetrare con il suo pene, sempre più forte, quel silenzio rotto dalle mie urla di piacere mi piaceva. La pioggerellina che cadeva sulla macchina facendo un leggero rumore rilassante ed i vetri appannati dal piacere. Eva che mi sussurrava: “Amore, come sei bella, ma adesso ti sistemo io, ciuccia, ciuccia…” ormai io ero in pieno agonismo orgasmico, non capivo nulla e facevo di tutto. Il mio lui mi prese, mi mise a cavalcioni su di lui ed iniziai a cavalcarlo, mentre segavo Eva e lei baciava il mio lui, vederli baciarsi mi eccitava da morire. E le dissi: “Quando tocca a te non farmi male però con quell’arnese…” Eva viene dietro di me, mi strappa i collant sul sedere, si sputa sul pene, mi tappa la bocca e mi dice: “Non avere paura piccola, adesso ti faccio godere…” entrò nel mio ano, fu la doppia penetrazione più strana e soddisfacente della mia vita fino ad allora, fino a quando lei arrivo nel mio ano, ed il mio lui dopo aver scopato anche Eva, lo tira fuori dal suo culo e lo mette nelle nostre bocche affamate, lui unii i nostri volti e ci arrivò copiosamente in viso ad entrambe.
Al ritorno, io restai dietro con Eva e nel rientro verso Salerno, mi adoperai a farle un gustosissimo Pompino mentre il mio lui portava l’auto, e godetti dello sperma di Eva sul viso ed in bocca, mi sembra di sentire ancora il suo ottimo sapore. Accompagnammo Eva a casa, sulla strada del ritorno, il mio lui era ancora eccitatissimo per l’accaduto e per lo spettacolino che aveva guardato dallo specchietto retrovisore, iniziò di nuovo a toccarmi, lo feci fermare su una pompa di benzina abbandonata, dove lui mi scopò ancora una volta e mentre lo faceva, chiudevo gli occhi ed immaginavo che da lì a poco, un gruppo di uomini eccitati avrebbero aperto lo sportello ed abusato di me tutta la notte, questo pensiero mi fece arrivare molte volte, non accadde quella sera, ma da lì a qualche settimana realizzammo anche questa mia perversione, ma questa è un’altra storia che poi vi racconterò…
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